Era
il tempo che
qui nel granducato
arrivai solo
unico compagno questo liuto antico che mi
dà il volo
non sapevo a chi
e nemmeno se
potessi dire
quel che adesso sai,
l’hai imparato ormai
ciò che io volevo amare.
E
ci fu qualcuno
che volle ascoltar
le note del cuore
che quel dì capì:
quello che sentì
era solo amore
quel che avevo in me
non sapevo dir
se non col mio canto
non è mio mestiere quel di cavaliere
menestrello io soltanto.
Una
gamba giù, una gamba su
pronto col liuto
io Vi canterò
e Vi arpeggerò
una serenata
e Vi offrirò
dono del mio amor
come velluto
la canzone che
cantilenerò
come fosse una ballata
In
locanda c’è
chi mi sa ascoltar
dietro a un bicchiere
si nasconde lì
la felicità
persa in certe sere
e se per la via
porterò allegria
da menestrello
per le belle dame
porterò le rime
che sia borgo oppur castello.
Alle
Ostesse dico
preparate il vino
chè voglio amare
voglio divertir,
Vi voglio sentir
con me cantare
le ballate che
Vi dedicheran
i cavalieri
quando per i Vostri visi brinderanno
tutti alzando i lor bicchieri
Cara
Precettrice
Voi mi avete dato
il dono più bello
il sapermi dir,
il volermi dar
simil gioiello
Cara Ciambellana
a Voi dico che
come un pennello
io dipingerò
con le note mie
tutti i muri del castello
E
se ci sarà
luna piena che
splende nel cielo
all’innamorato
io regalerò una canzone
che se lo vorrà
lui dedicherà
alla sua dama
per farLe capire
per poterLe dire
tutto quello che ha nel cuore
Se vorrete amare,
se vorrete dire
dei Vostri sogni
io Vi aiuterò
con le note mie
aprite il cuore
menestrello che
per Voi suonerà
arie d’incanto
Vi farà viaggiar,
Vi farà volar
e sognar beltà d’Amor.