Via
del Canto c’è un menestrello
che cammina là oltre il castello
che sul viso si porta appresso
di tristezza del cuor riflesso
Pensa
a quella dama graziosa
che non osa di chieder sposa
a quegli occhi color di foglia
il baciarli gli vien la voglia
E
ripensa a quel tempo andato
quando osò di sfiorar la mano
era un tocco per lui fatato
nel suo cuore un uragano
Gli
sembrò allor di andar lontano
fra le zagare e i gelsomini
il profumo di melograno
e le corse fin quei giardini
dove
il vento posò le labbra
per baciar quella sua figura
per lui la più dolce creatura
esistente qui sulla terra
Via
del Canto c’è un menestrello
del ritorno prende la via
suona il liuto a scordar fardello
ma a se stesso dice bugia
e quel canto si leva alto
per la dama che in cuore ha